Il punto di vista del Diabetologo

Dott. Matteo Bonomo
Ospedale Niguarda
Milano

La seconda edizione del corso “Open Water Diver” realizzata dal nostro Centro in stretta collaborazione con l’Associazione Diabetici della Provincia di Milano e con “Pianeta Diving”, nell’ambito del più generale Progetto “Diabete Sommerso”, si è conclusa nelle acque di Bergeggi (SV) nei giorni 26-27/06, con la prima immersione in mare e con la consegna dei brevetti.  Come già era avvenuto lo scorso anno, sono giunti alla conclusione del Corso 7 giovani diabetici, che hanno positivamente superato il test di teoria e la prova pratica di immersione.

L’iniziativa ha ripetuto il successo del 2004: sia durante l’addestramento in piscina (o in “acque confinate”, per usare un’espressione più professionale), sia durante la “due giorni” conclusiva in mare non si sono incontrati problemi di rilievo, né sotto l’aspetto della tecnica subacquea né (cosa che naturalmente ci interessa particolarmente) dal punto di vista dell’equilibrio metabolico.

Il Corso 2005, potendo basarsi sull’esperienza acquisita precedentemente, è stato anche un’occasione per perfezionare l’approccio didattico, definendo con maggiore precisione il contenuto dei moduli aggiuntivi specificamente mirati sulla condizione diabetica.

In questo senso si è meglio codificata la procedura pre-immersione finalizzata a prevenire l’ipoglicemia, che rimane comunque sempre basata su determinazioni seriate della glicemia, in grado di individuare non solo i valori glicemici assoluti, ma anche, e soprattutto, il loro andamento dinamico. Rispetto al protocollo applicato nel Corso precedente si sono apportate alcune modifiche all’algoritmo utilizzato a questo scopo, puntando ad una minore rigidità, pur rimanendo in un ambito di massima protezione.

Grazie anche alla positiva collaborazione messa in atto con “DAN-Europe” (il principale organismo internazionale deputato alla sicurezza subacquea) si è inoltre arrivati ad impostare dei profili di immersione particolarmente sicuri, allo scopo di ridurre al massimo il rischio di malattia da decompressione e di altre complicazioni.

Nell’insieme,dal punto di vista del diabetologo, il giudizio su questa nuova tappa del percorso di “DIABETE SOMMERSO” non può che essere ampiamente positiva. Oltre agli aspetti tecnici e scientifici prima ricordati, tutto sommato di rilievo settoriale, è fondamentale porre l’accento ancora una volta sulle ricadute positive che esperienze come queste possono avere dal punto di vista della formazione del giovane diabetico. Non diversamente da altre esperienze di socializzazione, in particolare quando finalizzate ad attività sportive di particolare complessità, il guadagno in termini di autostima, e di crescita nella capacità di autogestione in senso lato, che può derivare dal successo in un impegno come questo è, a mio parere, di valore indiscutibile.

Credo che si possa dire che le persone che in questi due anni hanno preso parte a “Diabete Sommerso” abbiano, in misura diversa (anche perché partendo da livelli non sovrapponibili), modificato in modo complessivamente positivo, e più “adulto”, il loro rapporto con i compagni, con l’équipe curante, in definitiva con la malattia.

Quanto questo diverso atteggiamento sia destinato a tradursi in un miglior controllo metabolico, e quindi in un beneficio nel lungo periodo, è, naturalmente, tutto da verificare, anche se i primi riscontri a un anno, relativi al gruppo che ha frequentato il Corso 2004, sono da questo punto di vista incoraggianti.