Uno studio che combina cellule staminali embrionali e farmaci antidiabetici apre la strada ad un futuro senza terapia con insulina nel diabete di tipo 2.
Da tempo la ricerca studia l’utilizzo delle cellule staminali embrionali umane (hESC) come nuova terapia per il diabete. Queste cellule possono trasformarsi in cellule beta del pancreas, che producono insulina, e invertire il diabete di tipo 1 nel topo. Ma le cellule staminali embrionali potrebbero avere degli effetti anche nel diabete di tipo 2? Uno studio pubblicato su Reports Stem Cell presenta nuovi dati che gettano le basi per futuri studi clinici che sostituiscono l’insulina con cellule staminali nel trattamento del diabete di tipo 2.
Timothy Kieffer e colleghi della University of British Columbia di Vancouver, in Canada, hanno voluto osservare gli effetti del trapianto di cellule staminali embrionali in un modello di topo con diabete di tipo 2. I ricercatori hanno prima nutrito i topi con una dieta ricca di grassi. La dieta ha causato nei topi la comparsa di obesità, bassa sensibilità all’insulina e alti livelli di glicemia che solo caratteristiche del diabete di tipo 2. Successivamente, nei topi sono state trapiantate capsule contenenti le cellule beta sviluppate a partire dalle cellule staminali embrionali.
Una volta trapiantate nel topo, le cellule staminali embrionali hanno iniziato a produrre insulina. L’ormone così prodotto ha migliorato la sensibilità all’insulina e il metabolismo del glucosio nel modello di diabete di tipo 2 dopo 24 settimane dal trapianto. Non avendo osservato variazioni delle condizioni di obesità e iperglicemia, i ricercatori hanno associato la somministrazione di farmaci antidiabetici al trapianto di cellule staminali embrionali. Dopo solo 12 settimane, la combinazione dei due trattamenti ha portato ad una perdita di peso e ad un maggiore effetto sul metabolismo del glucosio rispetto ai trattamenti separati.
“Il successo in questi studi clinici potrebbe aprire la strada per un test in pazienti con diabete di tipo 2”, spiega Kieffer. “La nostra speranza è che un approccio basato sulle cellule staminali per la sostituzione di insulina in ultima analisi, migliori il controllo del glucosio sia nei pazienti con diabete di tipo 1 che di tipo 2, per una vita più sana e più a lungo”.
I ricercatori stanno ora studiando nel loro modello di topo con diabete di tipo 2 l’effetto del trapianto di cellule che producono insulina ad uno stadio più maturo. Secondo gli autori, queste cellule potrebbero essere utilizzate in quantità minore e invertire più rapidamente i sintomi del diabete rispetto alle cellule progenitrici del pancreas.
Il diabete di tipo 2 rappresenta il 90% -95% degli ormai quasi 400 milioni persone con diabete in tutto il mondo. Questi numeri comportano una spesa elevata a carico del sistema sanitario per il sostegno alle cure delle persone con diabete. Oggi il diabete di tipo 2 viene trattato con farmaci orali, iniezioni di insulina o entrambi. Questi interventi aiutano le persone con diabete di tipo 2 a mantenere il controllo della glicemia, ma possono presentare delle difficoltà. La somministrazione di insulina può essere imprecisa, costosa e causare l’aumento di peso. I farmaci, invece, in alcune persone possono non essere efficaci o causare ipoglicemia e problemi gastrointestinali.
Alessandra Gilardini
Fonti: Stem Cell Reports