Alga kombu, acidulato di prugne umeboshi, aquafaba, agar agar…
Avete mai sentito nominare questi ingredienti?
A prima vista, potrebbero sembrare misteriose componenti di una qualche pozione magica, verso la quale confidare per il solo suono che producono, leggendoli in fila, uno dopo l’altro. Per quel non so che di misterioso ed esotico che evocano. Posti lontani, saggezze lontane.
Invece, niente di tutto ciò. Non si tratta di fantasia, ma di conoscenza. E chi si è spinta lontano è stata Elsa Panini, e non prendendo un aereo, ma studiando, per lunghissime ore, per settimane e mesi.
E questi sono alcuni degli ingredienti insoliti – e siamo solo alla lettera A – che potete trovare nel blog di questa cuoca insolita (www.lacuocainsolita.it).
È il 2012 quando Elsa scopre di essere in “luna di miele”. Il suo pancreas produce ancora insulina, quindi non può iniettarsela. D’altro canto, in quel momento, tutto quello che mangia le fa salire inesorabilmente la glicemia. Risultato: Elsa mangia sempre meno e nel giro di 6 mesi perde 9 kg.
“In questo senso, la prima volta che mi sono iniettata l’insulina è stata una liberazione. Ho pensato: posso riprendere a mangiare, finalmente”.
Ma ormai le è chiaro, che la questione è molto più complicata di così, e che per stare bene, d’ora in avanti, dovrà cambiare il suo approccio al cibo e il suo piano alimentare.
“Sono una persona molto golosa, e ho sempre considerato il cibo un piacere. Per cui la notizia del diabete è stato uno shock. Sono laureata in biologia e ho sempre amato cucinare. Quindi, ho unito le mie competenze alle mie passioni, mi sono documentata, ho letto di tutto sul diabete e su come alimentarsi correttamente. Non ho trovato il supporto che speravo nelle figure di riferimento in ambito sanitario, che mi proponevano un approccio restrittivo. Volevo mangiare nel modo giusto, ma senza perdere il gusto e la soddisfazione”.
Per questo si iscrive alla scuola di cucina naturale e terapia alimentare, La Sana Gola di Milano. Ma nei suoi piatti si rifà anche alle linee guida del Ministero della Salute, che consiglia una dieta integrale con l’ampio utilizzo di cereali integrali, legumi e verdure, e anche alle linee guida dell’ASL di Milano, attraverso le quali apprende che, per esempio, la cucina vegana è indicata per il diabete di tipo 2.
Decide che l’estremismo in cucina non fa per lei e lo dichiara fermamente nel suo blog: “Non sono 100% vegana, non sono 100% vegetariana, non sono 100% macrobiotica e non voglio essere etichettata. Prendo solo tutto quello che ritengo ci sia di buono in più correnti di pensiero e cerco di limitare l’uso di alimenti che potrebbero non farci bene”.
Inizia scrivendo ricette, poi comincia ad insegnarle nei suoi corsi di cucina.
“Ho trasformato il diabete in un’opportunità. È stato difficilissimo cambiare l’organizzazione dei pasti e la mia alimentazione. Quando ho trovato la strada mi sono detta: adesso posso aiutare gli altri. Ed è diventata una vera ragione di vita”. E in effetti lei stessa si definisce “La Cuoca Insolita – di necessità virtù”
L’idea è quella di non rinunciare ai momenti conviviali, spensierati, alla bellezza di una tavola imbandita, mangiando in modo sano e consapevole.
E così nascono ricette insolite (tutte con tabella nutrizionale – utile per il calcolo dei CHO – ed elenco degli allergeni), che fanno bene a tutti, non soltanto a chi ha il diabete, ma a chi è in sovrappeso, a chi ha problemi di colesterolo e allergie alimentari, ad esempio; o semplicemente a chi desidera seguire una dieta sana, povera di grassi saturi.
E non si trovano solo ricette, nel suo blog, ma anche informazioni utili per capire cosa succede nel nostro corpo dopo aver mangiato.
Insomma, un’esplorazione a 360° sul tema principe della nostra sussistenza: il cibo.
“Da 4 anni, insieme a mio marito, stiamo lavorando alla ristrutturazione della Rocca di Arignano, una possente rocca medievale tra le colline
piemontesi alle porte del Monferrato, che ruoterà attorno all’ospitalità, al cibo, al turismo e alla cultura. Vogliamo portare i bambini in campagna (Elsa ha due figli di 4 e 10 anni), riscoprire uno stile di vita lento. Creare spazi dedicati a un orto a un frutteto, alle piante officinali. Tenere lezioni di cucina ma anche di Yoga.
Non è tutto rosa e fiori. Il diabete è un impegno complesso, che ti mette davanti a una costante sensazione di vulnerabilità, ma cerco di affrontarlo con positività. Prima di tutto, non me ne vergogno. Quando mi presento dico sempre: Sono Elsa e ho il diabete. È come se fosse una carta d’identità. Lo presento come una mia caratteristica. Se qualcuno si imbarazza mentre mi faccio l’insulina, non è un problema mio, ma suo”.
C’è scritto, nel blog di Elsa, che le sue ricette e i suoi corsi di cucina sono anche per chi dice di non saper cucinare. Quindi, oggi, mi avventuro nella sua Crostata di ciliegie fresche con crema pasticcera vantaggiosa, perché la foto è irresistibile, come tutte le altre del resto, e c’è anche la possibilità che nei prossimi giorni sia la volta delle Tagliatelle integrali al ragù incredibile e della Pizza della felicità.
Perché credo sia tempo di riscoprire e rileggere l’augurio che sempre ci facciamo prima di iniziare un pasto. E quindi che l’appetito sia buono, certo, ma soprattutto che quello che mangiamo ci faccia bene.
A cura di Patrizia Dall’Argine