Diario dal Kilimanjaro, 14 gennaio 2002
La spedizione D.I.S.K. 2002 è finita. Stanno tutti bene e l’umore è alto. È stata una bellissima esperienza sportiva e umana.
Ultimo giorno di spedizione prima di tornare a casa. Stanno tutti bene e sono tutti molto soddisfatti. Oggi ci sono stati la consegna dei diplomi e un importante incontro con una associazione di diabetici locale.
Sono tutti d’accordo: questa esperienza è stata un grande traguardo sportivo e un indimenticabile momento di crescita e condivisione che ha anche offerto l’occasione per fare della solidarietà. Ecco i racconti di oggi.
Un rientro sotto la pioggia
In questo momento siamo Arusha. Oggi, dal rifugio Horombo, siamo andati al rifugio Mandara e da qui siamo arrivati al Gate, la porta del parco, a 1950 metri.
È stata un’escursione molto lunga, di circa 20 chilometri. Nell’ultima parte, dal rifugio Mandara fino al Gate, abbiamo preso un acquazzone torrenziale che ha bagnato tutto il gruppo, tutti i bagagli e tutto quanto.
È arrivato all’improvviso, lasciandoci appena il tempo di indossare la giacca antipioggia e metter quella per coprire gli zaini. L’acqua ci ha accompagnato per tutto il percorso fino al Gate di Mandara. La temperatura era quella tipica delle zone di foresta equatoriale: non faceva freddo ma scendeva una pioggia torrenziale.
Arrivati al Mt Meru Hotel, il nostro capoguida, il signor Wilson, ha consegnato a tutti coloro che sono saliti in cima un diploma di benemerenza per aver conquistato la vetta. Sono stati rilasciati 10 diplomi più uno per il signor Daniele Mirolo che ha raggiunto il Gillman’s Point a 5680 metri. Dopo la consegna dei diplomi, abbiamo abbiamo incontrato il vicepresidente dell’associazione dei diabetici della Tanzania e, alla presenza di un parlamentare locale, abbiamo consegnato tutti i presidi medico sanitari portati dall’Italia.
(Vittorio Casiraghi) Torniamo più contenti e “migliori”
I diplomi sono stati scritti da Vittorio Casiraghi, il nostro capospedizione, che è un valente alpinista. E questo lo dico per sottolineare l’importanza sportiva di questa impresa.
L’incontro con il vice presidente nazionale dei diabetici della Tanzania è stato molto interessante. Si è congratulato con noi per questa idea di portare gli alpinisti in montagna. Il dottor Ramaglia ed io gli abbiamo consegnato tre o quattro pacchi di farmaci che avevamo portato dall’Italia. Poi abbiamo chiesto alcune informazioni sull’assistenza ai diabetici. Ed io, che mi fermerò ancora qualche giorno qui, ho fissato un appuntamento con lui e con il presidente per venerdì pomeriggio presso la sede del QUAM che è l’organismo non governativo che coordina un po’ tutte le attività sanitarie.
Quindi questa chiusura di spedizione è stata per me molto soddisfacente perché ho avuto la netta sensazione di chiudere il cerchio. È stata una grande impresa sportiva, una bella avventura umana e un’importante occasione di solidarietà.
Alla fine di questa grande esperienza sportiva abbiamo, infatti, avuto questa chiusura molto bella. Dal punto di vista umano è stata per me un’esperienza eccezionale. Il gruppo è stato sempre compatto, animato da grande spirito di collaborazione. E questo ci ha dato l’opportunità di un importante arricchimento personale.
Torniamo tutti quanti non solo più contenti ma anche migliori e disposti a continuare il nostro lavoro e migliorare la qualità della vita dei diabetici. (Mario Zolli)
Stiamo tutti benissimo!
Vorrei comunicare, anche per rassicurare gli amici e i familiari che ci seguono, che il bollettino sanitario della spedizione è assolutamente negativo! Non c’è nulla da segnalare, se non la presenza un po’ di acido lattico nei nostri muscoli. Del resto, abbiamo percorso 50 km in un giorno e mezzo, compresi i 12 dell’ascesa che sono stati notevolmente pesanti. Gli episodi di mal di montagna che nei giorni scorsi hanno costretto 6 persone su 17 a rientrare prima della cima, sono completamente rientrati. Anche quello più forte. Stiamo tutti benissimo!!! Godiamo ottima salute e il morale è alto.
I glucometri
I glucometri hanno funzionato perfettamente testati con le soluzioni di controllo. Le soluzioni di controllo hanno, infatti, confermato l’attendibilità dei glucometri utilizzati a tutte le altitudini fino a 6000 metri. Le glicemie dei ragazzi sono state in generale ottime. Non ci sono state grossolane oscillazioni, nonostante vi sia stata una modifica importante dello stile di vita, un’alterazione del ritmo sonno-veglia e della composizione dei pasti.
Un’impresa importante per la diabetologia: ho imparato molte cose Se dovessi racchiudere in una frase questa impresa, direi che è stato un evento importante per la vista dei paesaggi splendidi, per i muscoli, per lo spirito e per la diabetologia, perché mi ha insegnato molte cose. (Gerardo Corigliano)
Con questa pagina si conclude il diario di D.I.S.K 2002. Diabete.net vuole congratularsi con tutti i partecipanti per la volontà e il coraggio che hanno dimostrato. Siete stati davvero formidabili, tutti quanti. Congratulazioni e grazie per l’importante messaggio che avete dato con questa vostra sfida.