31/7/04 La montagna ed il mito. Epilogo.
Raccontavo alcuni giorni fa di come questi luoghi, splendidi e terribili allo stesso tempo, rievochino nello spirito un senso mitologico. Credevo ancora, in quel momento, che gli Dei assisi sui giganti di roccia e ghiaccio, avrebbero concesso il loro favore almeno ad un prescelto, il campione, l’eroe. In termini più prosaici speravo che nel lungo lasso di tempo di tempo che avevamo a disposizione, qualcuno avrebbe goduto della favorevole combinazione di buona forma fisica e di buone condizioni della montagna, necessarie per il raggiungimento della vetta.
Invece gli Dei hanno scelto di non scegliere e noi non potremo cantare l’aristia di alcuno né tanto meno del nostro gruppo.
Dalle due cime del Broad Peak Zeus ed Era hanno guardato con occhi ostili i nostri tentativi di ascensione, scegliendo di celare, per il più del tempo, i loro rocciosi scranni ai nostri occhi mortali. Quale insegnamento dunque trarre da questo fallimento e quali problemi fa nascere?
Il gruppo anzitutto si è dimostrato solido e coeso sia tra i membri di ADIQ sia tra gli alpinisti non diabetici ed in particolare con il gruppo storico che partecipò a Cho-Oyu 2002. Questo rappresenta una solida base per lo sviluppo delle future iniziative ADIQ, a cominciare dalla spedizione in Pamir del prossimo anno ed al progetto di attraversamento dell’intero arco alpino a disciplina mista nel 2006.
Infelici saranno gli sponsor che hanno contribuito a finanziare questa spedizione, ma se è pur vero che un nuovo successo avrebbe potuto galvanizzare l’attenzione sul nostro gruppo di diabetici, è altrettanto vero che noi veicoliamo un “messaggio sociale” sul problema del diabete che non si ferma al significato superficiale di “vittoria” o “sconfitta” ma racconta di un modo di porsi di fronte ai propri limiti, alla malattia, ed in questo senso è testimonianza di stile di vita. Racconteremo anche delle nostre sconfitte perché da queste si trae la più parte della saggezza. Per questi motivi credo che come ADIQ non avremo una serata in meno da fare rispetto a quelle che avremo fatto in caso di successo.
Non si tratta di giustificazione ma le statistiche di ascensione agli 8000 del mondo parlano di probabilità di successo inferiori, anche di molto, al 50%; questo ci insegna che nell’affrontare questi giganti sono maggiori le pr
Ben lungi dunque dall’essere sconfitti, agli Dei del Baltoro, manifestiamo il nostro profondo rispetto anche per la lezione di umiltà.
Sapremo, ci parleranno in sogno, come usano gli Dei, quando decideranno che sarà venuto il nostro tempo per tornare.
Daniele Mirolo
ADIQ