“Giòco, o giuòco, dal latino iŏcus «scherzo, burla»: qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino bambini o adulti senza altri fini immediati che la ricreazione e lo svago, sviluppando ed esercitando nello stesso tempo capacità fisiche, manuali e intellettive”. Questa è la definizione data dall’Enciclopedia Treccani del termine gioco, attività con cui abbiamo a che fare tutti, fin dalla più tenera età.
Ma cosa c’entra il gioco con il diabete? Molto, e i benefici derivanti dal gioco si intrecciano con quelli della digital health: oggi, infatti, parliamo della gamification e il suo impiego nella gestione del diabete.
Gamification, cos’è
Sebbene inizialmente possa sembrare un concetto intuitivo, gli esperti non sono del tutto concordi nel dare una definizione univoca di gamification; comunque sia, una di quelle più accreditate la considera l’applicazione degli elementi del gioco in un contesto non di gioco, in modo da ottenere un risultato utile per l’utente finale, in termini di apprendimento o di acquisizione di competenze.
Un gioco è tale se caratterizzato da una concorrenza o un conflitto tra i partecipanti, che competono per risultati o obiettivi specifici, il tutto disciplinato da regole specifiche.
Grazie alle sue caratteristiche di intrattenimento, il gioco è capace di motivare gli utenti a rimanere coinvolti in un’attività con intensità e durata senza pari. Questa caratteristica delle attività ludiche non è rimasta indifferente a chi si occupa di design di prodotti, servizi o applicazioni: quando si tratta di idearne di divertenti, motivanti e coinvolgenti, usare la strategia del gioco può essere una buona idea, specie se si intreccia all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Medicina digitale e gamification: un’alleanza vincente
È ormai noto che le app mediche possono migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e creare maggiore consapevolezza e conoscenza sulla gestione di malattie, soprattutto croniche, ottimizzare l’esperienza del paziente, fino a migliorare i risultati sulla salute e ridurre i costi dei trattamenti.
Inoltre, le applicazioni per la salute possono contribuire a migliorare la salute degli utenti promuovendo l’educazione all’autogestione della malattia, anche attraverso la gamification.
In questo caso si tratta di unire le possibilità date dall’impiego della medicina digitale con i benefici derivanti dalla gamification: l’utilizzo di questo approccio nel settore sanitario sembra poter guidare il comportamento dei pazienti sulla base del divertimento e del coinvolgimento provato mentre si gioca. La gamification si prefigge, infatti, di ridurre la perdita di interesse, aumentare il coinvolgimento degli utenti, migliorandone i comportamenti e motivandoli a utilizzare le app di m-Health per un periodo prolungato.
Gestione del diabete, cosa dicono gli studi sulla gamification
E il diabete, quindi? Il gioco può aiutarci anche in questo caso?
Numerose prove ormai ci dicono che, nella gestione del diabete, è importante trattare chi ne è affetto da un punto di vista multidisciplinare, in modo da migliorare tutti gli aspetti necessari per il controllo della patologia, come alimentazione, cure, educazione sanitaria, motivazione.
Il self-management del diabete comprende, quindi, anche l’educazione su una vasta gamma di argomenti, come dieta, esercizio fisico, monitoraggio della glicemia, prevenzione o gestione delle complicanze e una più generale promozione della salute. Informarsi su questi temi può non essere facile, oppure noioso, o rischia di far concentrare troppo il paziente sulla propria malattia. Invece, diversi studi indicano che metodi interattivi, creativi e centrati sul paziente si sono dimostrati efficaci per l’educazione al diabete, e alla sua migliore gestione.
Uno di questi metodi è proprio la gamification: negli ultimi anni, infatti, questo approccio ha guadagnato sempre più accettazione come metodo di insegnamento innovativo che incorpora i principi del game design nell’istruzione e aggiunge intrattenimento, coinvolgimento e motivazione all’apprendimento.
I giochi e la gamification, quindi, possono essere un valido strumento per l’educazione sanitaria e la gestione delle malattie croniche, poiché motivanti e divertenti e, di conseguenza, più efficienti per il processo di apprendimento e la gestione delle malattie croniche.
L’uso dei giochi, infatti, rappresenta un’interessante prospettiva per migliorare l’educazione e l’autogestione del diabete. Negli ultimi anni sono state sviluppate diverse app con un approccio di gamification per i pazienti con diabete, e molti studi hanno evidenziato che possono aiutarli ad acquisire conoscenze sulla loro condizione, comunicare con i coetanei che hanno il diabete e aumentare l’autoefficacia nella gestione della cura di sé.
La maggior parte di questi studi si è concentrata sull’insegnamento di aspetti della gestione del diabete, o sul rafforzamento delle abitudini che favoriscono il controllo del diabete attraverso l’uso di app, di realtà virtuale o di altri tipi di videogiochi. L’uso della gamification si tratta uno strumento molto utile nella pratica clinica, poiché migliora l’aderenza delle terapie e riduce al minimo le complicanze.
Inoltre, molti giochi sono stati progettati per bambini e adolescenti: l’approccio della gamification si può rivelare un’ottima risorsa per migliorare la qualità della vita di bambini e giovani pazienti a cui è stato diagnosticato il diabete di tipo 1.
Un recente studio ha revisionato tutte le app di m-Health disponibili sugli store, individuandone otto indirizzate alla gestione del diabete di tipo 1, sviluppate secondo l’approccio della gamification e aventi come target giovani e giovanissimi.
Anche se diversi studi dimostrano l’efficacia dell’uso dei giochi attraverso applicazioni mobili per l’educazione sanitaria nelle persone con diabete, alcuni esperti sono scettici, affermando che per alcune persone la tecnologia può rappresentare un ostacolo alla gestione della malattia, piuttosto che un aiuto. In più, pochi studi si concentrano sull’approccio della gamificationper pazienti adulti ad alto rischio e basso reddito.
La ricerca in questo campo dovrebbe continuare ad avanzare al fine di rendere l’uso delle applicazioni mobili più semplice e pratico: le potenzialità sono molte, e, grazie a questi strumenti, le persone con diabete diabete potrebbero avere nuove risorse per acquisire maggiori conoscenze sulla loro condizione e migliorarne significativamente la gestione.
A cura di Chiara di Lucente
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