Il diabete è una malattia che affonda le sue radici nella storia. Le prime descrizioni di questa patologia risalgono a più 3.000 anni fa e il disturbo era ben noto agli antichi Romani e Greci. Questi ultimi, in particolare, fecero notare per primi che le urine dei pazienti diabetici presentavano un sapore dolce, da cui ne è derivato poi il termine diabete “mellito” (in latino simile al miele).
Già nel 1600 a.C. un papiro egiziano (papiro di Ebers) accenna ai sintomi del diabete e propone varie cure a base di datteri, tritello di grano, gomma, miele, ginepro, lievito di birra.
Nel 1000 a. C. documenti dell’antica medicina indiana e della medicina cinese narrano di individui che eliminano urina che attira cani, formiche ed api. Nei secoli seguenti si conferma che taluni hanno sete insaziabile ed eliminano abbondante urina.
Nel III secolo a.C. viene coniato da Demetrio di Apameia e da Apollonio di Menfi il termine Diabete il cui significato è “acqua che passa”. Nel I secolo d.C. Rufo di Efeso descrive per la prima volta un organo dall’ “aspetto carnoso” al quale darà il nome di Pancreas.