ATTUALITA’ – UNA RISORSA CONTRO IL DIABETE DI TIPO 2

Il buon amico colesterolo

È l’Hdl, che, secondo diversi studi internazionali, protegge i diabetici dagli incidenti cardiovascolari. Il suo innalzamento può essere utile nella strategia di cura, accanto ai classici controlli su glicemia, pressione e colesterolo Ldl

I diabetici di tipo 2 sono in elevata percentuale portatori di una tipica dislipidemia caratterizzata dalla riduzione del colesterolo Hdl e dall’aumento dei trigliceridi plasmatici. Questi dati, insieme con i risultati di una serie di studi osservazionali e con la conoscenza delle proprietà antiossidanti delle lipoproteine Hdl e della loro capacità di rimozione del colesterolo contenuto nella parete arteriosa, rendono legittima la convinzione che, inducendo un aumento del colesterolo Hdl, sia possibile esercitare un effetto protettivo sulla comparsa degli eventi cardiovascolari.

Un recente ulteriore contributo al rapporto esistente fra colesterolo Hdl e patologia cardiovascolare viene da uno studio osservazionale, retrospettivo, eseguito da Nichols e collaboratori su una coorte di 30.067 diabetici di tipo 2, afferenti al database del Kaiser Permanente (cfr. Nichols GA et al. Change in high-density lipoprotein cholesterol and risk of subsequent hospitalisation for coronary heart disease or stroke among patients with type 2 diabetes mellitus. Am J Cardiol 2011; 108: 1124). Di tutti i pazienti erano disponibili almeno due determinazioni di colesterolo Hdl negli anni compresi fra il 2011 e il 2006. Valutando la differenza fra i due valori di colesterolo Hdl, gli autori hanno dimostrato, non solo che a ogni incremento del valore di base di 5 mg corrispondeva una riduzione significativa del 6% del rischio di ospedalizzazione per malattie cardiovascolari, ma che anche ogni incremento di 5 mg, nel corso del periodo di osservazione, si associava a una riduzione altrettanto significativa del 4% del rischio di malattie cardiovascolari.

Anche se, fino a oggi, non si è ottenuta una conferma conclusiva di questo assunto, questi dati incoraggiano ulteriormente a includere nella strategia di cura del diabete di tipo 2, insieme con il controllo della glicemia, del colesterolo Ldl e della pressione arteriosa, anche ogni strumento utile a determinare un innalzamento del colesterolo Hdl. L’American diabetes association considera validi gli obiettivi di 50 mg/dl per le donne e di almeno 40 mg/dl per gli uomini. (Vice)