Covid e quarantena: le indicazioni per bambini e ragazzi col diabete

Come comportarsi in caso di infezione da Covid in bambini e ragazzi con diabete? E come gestire al meglio il diabete in caso di quarantena prolungata?
Per rispondere a queste e a tante altre domande gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma hanno condiviso un breve vademecum rivolto ai genitori di bambini e ragazzi con diabete, per fare chiarezza sui dubbi più comuni e fornire delle indicazioni pratiche per la vita di tutti i giorni.

Innanzitutto, gli esperti rassicurano i genitori evidenziando come i bambini (e gli adulti) che presentano un diabete ben controllato e senza complicanze non sembrano avere un rischio maggiore di infezione da Covid rispetto alla popolazione generale. Inoltre, le ultime evidenze raccolte dalla comunità scientifica indicano che, in linea generale, il rischio di ammalarsi è minore in bambini e adolescenti rispetto agli adulti, oltre a presentare condizioni meno gravi in caso di infezione. 

Per evitare quanto più possibile il contagio e la diffusione della malattia, rimangono valide le indicazioni generali di prevenzione: è importante quindi vigilare che i bambini si lavino spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o se le disinfettino con un detergente a base di alcool. Può essere utile anche disinfettare frequentemente le superfici, fornire fazzoletti monouso e ricordarsi di arieggiare spesso gli ambienti.

Nel caso in cui dovessero presentarsi dei sintomi influenzali non bisogna portare il bambino al Pronto Soccorso, ma contattare quanto prima il pediatra di famiglia.
Se un bambino o un ragazzo col diabete di tipo 1 risulta effettivamente positivo al Covid, si consiglia di seguire le seguenti regole:

  • Non interrompere mai l’insulina;
  • Garantire una corretta idratazione;
  • Monitorare più frequentemente le glicemie;
  • Controllare i chetoni nel sangue o nelle urine con le apposite strisce reattive;
  • Adeguare la dose insulinica in base ai valori della glicemia e dei chetoni utilizzando le indicazioni date dal proprio diabetologo;
  • Per abbassare la febbre utilizzare gli antipiretici, preferendo il paracetamolo.

Il diabetologo va contattato in caso in cui ci sia un rischio di uno scompenso metabolico importante (chetoacidosi), segnalato dai seguenti sintomi:

  • Le glicemie sono persistentemente alte, nonostante l’adeguamento della terapia insulinica;
  • L’aumento di chetoni nel sangue o nelle urine non si riduce;
  • L’alito è fruttato;
  • La respirazione è difficoltosa;
  • Il bisogno di urinare è frequente;
  • La sete è intensa;
  • La stanchezza è estrema.

Per un’ottimale gestione del diabete, non va sottovalutato nemmeno il caso in cui il bambino stia bene, ma sia in quarantena. Infatti, l’obbligo di rimanere in casa per numerosi giorni, con conseguente riduzione dell’attività fisica, può comportare un aumento dei valori glicemici: questo potrebbe rendere necessario un aggiustamento delle dosi insuliniche, dietro consulto del proprio diabetologo. 

Per prevenire questa situazione, è importante che bambini e ragazzi chiusi in casa siano incoraggiati a fare attività fisica nella propria abitazione, anche col supporto di giochi di movimento o videogiochi interattivi. 
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda per i ragazzi di svolgere almeno un’ora al giorno di attività fisica moderata o vigorosa, per favorire l’attività aerobica e a rinforzare i muscoli e le ossa. Un modo per stimolare il movimento nei più piccoli può essere quello di guardare insieme dei video o dei tutorial (o di utilizzare un’app) per imparare nuovi esercizi o coinvolgere degli amici online per condividere le attività e confrontarsi sui risultati. Del resto, durante queste giornate a casa dedicarsi all’attività fisica può essere anche un modo efficace per combattere la noia.

Anche dal punto di vista psicologico bambini e ragazzi con diabete positivi al Covid o in quarantena possono aver necessità di un supporto in più. Potrebbe infatti accadere che presentino spesso preoccupazione, irritabilità e sintomatologia ansiosa, a livelli maggiori rispetto ai bambini senza diabete, in quanto le difficoltà condivise vengono qui aggravate dalla presenza di una malattia cronica. 
A tale proposito gli esperti suggeriscono ai genitori di invitare i più piccoli ad esternare quanto più possibile le proprie preoccupazioni e timori, selezionando allo stesso tempo le informazioni da condividere con bambini e ragazzi, senza nasconderle, ma rendendole più comprensibili in base alla loro età.