Marika lo ha anticipato: la sua storia con il diabete è complicata.
Perché a soli undici anni Marika scopre non solo di avere il diabete di tipo 1, ma un diabete rarissimo con pancreatite acuta: tra i nati nel 2003 come lei al mondo ci sono solo altre due persone a condividere questa patologia.
Il pre-esordio è simile a tanti altri: continuo bisogno di bere, poliuria, giornate in cui ci si sente un leone (iperglicemia) e quelle in cui non ci si riesce ad alzare dal letto (ipoglicemia).
Ma al momento dell’esordio vero e proprio Marika presenta il sangue quasi bianco per via dell’alta presenza di colesterolo, con valori così alti che “i dottori non sapevano dove mettere le mani: mi hanno dovuto pulire il sangue con la plasmaferesi. Il resto è un po’ confuso, ero per lo più incosciente ma ricordo il dolore lancinante al pancreas e il timpano esploso per la troppa pressione”.
Un racconto da brividi… che Marika racconta con la solarità che scopriremo la contraddistingue.
“Da lì ho capito come vivere questa nuova vita. Attualmente ho vissuto lo stesso numero di anni con e senza diabete. Se all’inizio è stato difficile accettarlo poi ho capito che non c’era nulla che non andasse in me e che, nel senso più positivo, io sono anche questo”.
Con la stessa forza e assertività Marika racconta che sta entrando in una nuova, misteriosa fase del rapporto con il suo diabete: “… da pochissimo ho fatto l’esame degli anticorpi, non me lo avevano fatto al mio esordio. Beh, è venuto fuori che tecnicamente non ho né il diabete autoimmune di tipo 1, né quello di tipo 2. Attualmente con il genetista dell’ospedale di Foggia stiamo facendo delle ricerche. Insomma, non sappiamo ancora il nome e il cognome del mio diabete e ho solo tra il 10 e il 30% di possibilità di poterlo scoprire.”
Poi, con grande disinvoltura, cambia argomento e mostra fiera il suo primo tatuaggio, fatto a quattordici anni, una scritta: “diabetica”.
“Quando vado dal tatuatore dico che sono diabetica, se voglio farmi un piercing dico che sono diabetica. Qualsiasi cosa nella mia vita, la prima cosa che dico sono diabetica. […] Perché il diabete ti stravolge tutta la vita e te la rimodella. Io ho cambiato totalmente il mio stile di vita, il mio stile di essere, rivoluzionandolo intorno a questa malattia”.
Parole forti, ma pronunciate con la serenità di chi non si lascia abbattere dalle difficoltà perché ha operato un coraggioso cambio di prospettiva: “mi piace dire che il diabete è diventato il motivo per cui io sono come sono, che è il motivo per il quale sono una persona solare, responsabile, empatica verso gli altri”.
L’ultimo messaggio di Marika è molto chiaro: chiunque tu sia, non lasciarti andare.
“A te che hai appena avuto l’esordio e pensi che la vita non tornerà mai normale: il diabete è una montagna russa, sì, ma a volte si viaggia anche in piano, arriveranno quei giorni.
A te che sei in età avanzata e pensi di aver già vissuto la tua vita: hai ancora tempo per aggiustare le cose e mantenerti in salute.
A te che ami un/a diabetico/a: educati, impara e mostra tutto il supporto di cui sei capace perché servirà anche il tuo aiuto.”
Marika non nasconde mai la complessità di questa condizione, ma non è disposta a lasciarle prendere il sopravvento e con solare ottimismo nutre ogni giorno sé stessa e quindi sì, anche il diabete.