La diabetologia sotto la Mole

XXII Congresso della Società italiana di diabetologia

A Torino dal 26 al 29 maggio

La diabetologia sotto la Mole

Specialisti provenienti da tutta Italia e dall’estero si incontrano a Torino per il ventiduesimo congresso della Società italiana di diabetologia: un appuntamento fondamentale per capire dove va la ricerca e a che punto è la cura del diabete

Sarà Torino a ospitare il XXII congresso della Società italiana di diabetologia nelle giornatedal 26 al 29 maggio, presso il Centro congressi Lingotto. Un incontro scientifico come sempre di grande importanza, per fare il punto su tutto quanto riguarda il diabete. Come scrive il presidente in carica della Sid Riccardo Vigneri sul sito ufficiale (www.siditalia.it), presentando l’evento, “per quattro giornate i soci Sid, i colleghi diabetologi e tutti i professionisti che si occupano di diabete avranno l’opportunità di discutere, all’interno di una sede funzionale e all’avanguardia, tutte le problematiche legate alla patologia diabetica, affrontandone gli aspetti scientifici, culturali, gestionali e organizzativi. Il programma scientifico sarà composto da simposi, sessioni di opinioni a confronto, sessioni di presentazioni orali e poster, simposi satellite e mini-review. Il comitato scientifico e il comitato organizzatore si stanno adoperando già da tempo per dare vita a un programma che possa andare al di là delle aspettative, con la speranza che il 22° Congresso nazionale della Sid sia un evento che ogni partecipante ricorderà con piacere”.
Le giornate del convegno saranno anche il momento del passaggio ufficiale delle consegne al vertice della Società: Vigneri lascerà la guida al presidente eletto, Paolo Cavallo Perin di Torino, quindi anche presidente del congresso, che sarà al timone della Sid per il prossimo biennio.
L’elenco dei temi congressuali rende subito l’idea della densità scientifica di queste assise: la terapia del diabete di tipo 2; diagnosi e terapia della cardiopatia ischemica; diabete infanto-giovanile; diabete, ipertensione e rene; obesità e disregolazione energetica; il   sistema epatico e la insulino-resistenza; la retinopatia diabetica; genetica del diabete di tipo 2; prevenzione del diabete di tipo 2; metabolismo mitocondriale nel diabete; analisi delle novità farmacologiche (come incretinomimetici e inibitori DPP4, di cui si parla anche nel nostro dossier di aggiornamento in questo stesso numero); la chirurgia nella terapia del diabete di tipo 2; il rapporto fra riduzione dell’emoglobina glicata e diminuzione del rischio cardiovascolare; le nuove frontiere della ricerca in diabetologia; diabete e sessualità; diabete e farmaci; diabete e poliendocrinopatie; diabete e metabolismo fosfo-calcico.
Scorrendo il programma più nel dettaglio, ci si accorge anche di quanto la Sid intenda dar corpo a quel progetto di “società aperta” che da anni va sostenendo, cioè l’idea di una comunità scientifica sempre pronta a dialogare e lavorare attivamente insieme con altre associazioni e altre realtà che incrociano, direttamente o indirettamente, il grande problema del diabete.
Colpisce, per esempio, nella giornata inaugurale, l’intervento dedicato a “Territorio e tradizioni: cultura-agricoltura-alimentazione” che sarà svolto da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, un’associazione che si batte per il mangiar buono e sano, che, d’altronde (vedi Tuttodiabete n. 1/2008), già collabora con l’Associazione medici diabetologi in campagne di prevenzione del diabete.
E’ questo un segno anche del valore terapeutico e preventivo unanimemente riconosciuto alla corretta alimentazione, in tempi in cui proprio il “mangiar male” è indicato come una delle cause principali dell’espansione del diabete di tipo 2. Opportuno, quindi, che i medici cerchino di coinvolgere anche il mondo non scientifico per far arrivare il messaggio a tutta la popolazione. Si segnala inoltre che, sempre lunedì, a seguire, vi sarà una relazione (del diabetologo Dario Giugliano di Napoli) dedicata alla dieta mediterranea, un modello alimentare e culturale che conserva la sua validità.
L’attenzione alla buona comunicazione per mettere in pratica una efficace prevenzione si riscontra, per esempio, anche nello spazio che sarà dedicato, nella mattinata di martedì 27 (durante il simposio di Diabete Italia, progetto congiunto di Sid e Amd) a un primo bilancio della Campagna per il buon compenso del diabete, programma pilota lanciato dalla International diabetes federation (Idf), a cui la Sid collabora attivamente insieme con la Amd, e che ha coinvolto anche le associazioni dei pazienti Fand e Aid. la Società dei medici di medicina generale Simg, l’organizzazione degli infermieri diabetologici Osdi e recentemente anche quella dei farmacisti Federfarma. Si tratta di una iniziativa di largo respiro -che ha già visto la produzione di tre libri bianchi e la promozione di misurazioni gratuite della glicemia in giro per l’Italia, con distribuzione di materiale informativo (attività tuttora in corso)- concepita al fine di rendere tutti consapevoli dell’importanza dell’obiettivo terapeutico del buon compenso metabolico, la cui validità è da tempo evidenza scientifica, ma che nella pratica non trova ancora ottimale riscontro. Ha detto in proposito il presidente eletto della Sid Cavallo Perin in una recente conferenza stampa a Milano: “Bisogna coinvolgere l’opinione pubblica per formare la consapevolezza che il diabete può essere prevenuto e che il rischio di complicanze può essere ridotto se si interviene per tempo”. E una prevenzione efficace poggia anzitutto sul mantenimento del buon compenso. “Ma -richiama l’attenzione Cavallo Perin- compenso del diabete e compenso della glicemia non sono sinonimi, E’ acquisizione degli ultimi vent’anni che sono tre i parametri da tenere sotto controllo: glicemia, pressione e colesterolo. Per il buon compenso occorrono tutte e tre le gambe dello sgabello”.
Se la prevenzione resta dunque tema cruciale dei lavori (fra l’altro, un minisimposio sul diabete di tipo 2 che esaminerà in particolare i benefici dell’attività fisica è in calendario nel pomeriggio di martedì), altrettanto sotto i riflettori saranno terapia, ricerca, complicanze, oggetto di interventi e relazioni di esperti di tutta Italia, ma, in più di un caso, anche di autorevoli specialisti stranieri.
Vale perciò la pena di segnalare ancora un minisimposio (nel pomeriggio del 27) dedicato alla genetica nel diabete di tipo 2, un filone di studio soltanto parzialmente esplorato sinora, ma promettente, tanto che il titolo completo della discussione recita “Genetica del diabete di tipo 2: finalmente la luce in fondo al tunnel!”. Nel corso della giornata di mercoledì 28 si parlerà di ipertensione e problemi renali (un simposio la mattina), diabete neonatale, diabete in gravidanza, neuropatia e piede diabetico, diagnosi e terapia della cardiopatia ischemica (appuntamento nell’auditorium nel tardo pomeriggio). Il 28 mattina si svolgerà anche il simposio congiunto fra Sid e Società italiana di endocrinologia sul rapporto tra diabete e sessualità, farmaci, metabolismo, endocrinopatie.
Un interessante settore del congresso sarà quello riservato, nel pomeriggio del 28 maggio, alle “opinioni a confronto”, citate da Vigneri nella sua presentazione: una dimostrazione di come alle certezze scientifiche si arrivi dopo un faticoso cammino di ricerche, raffronti e discussioni. Qui si tratterà di due questioni importanti, ma sulle quali il dibattito è ancora aperto e non vi sono conclusioni univoche: “Ridurre l’emoglobina glicosilata riduce il rischio cardiovascolare?” e “C’è spazio per la chirurgia nella terapia del diabete di tipo 2?”. Il programma prevede il confronto tra chi sostiene le ragioni del sì e chi ritiene di no.
Last but not least, molto si discuterà anche di farmaci, come nel caso del simposio che aprirà la giornata di giovedì 29, sulla terapia del diabete di tipo 2 (un dibattito veramente internazionale, data la presenza di specialisti statunitensi e britannici), a conferma del crescente ruolo della terapia farmacologica, determinato dai recenti progressi nella scoperta di nuove molecole dall’azione più efficace e incisiva.