Persona con diabete invece che diabetico; convivere col diabete invece che soffrire di diabete; abitudini alimentari invece che dieta; peso giusto per sé invece che peso ideale. Sono solo alcuni esempi di come il linguaggio può influenzare fortemente la percezione di una condizione cronica come il diabete, la sua gestione quotidiana e la predisposizione psicologica di chi ci convive.
L’importanza di una comunicazione efficace e rispettosa all’interno della relazione medico-paziente, con la conseguente scelta di un linguaggio semplice, efficace e non giudicante, è stato al centro del 30simo Congresso Nazione della Società Italiana di Diabetologia (SID) che si è svolto a Rimini lo scorso ottobre. In questa occasione è stato ripreso il Position Statement “Un nuovo linguaggio in diabetologia” realizzato nel 2022 dai gruppi di lavoro “Psicologia e Diabete” di SID e AMD (Associazione Medici Diabetologi), che analizza l’importanza del linguaggio all’interno della relazione tra paziente e professionisti sanitari. È stato evidenziato come la scelta di alcuni termini negativi, stigmatizzanti o denigratori da parte del team diabetologico, e – più in generale – da parte della società tutta, causa un maggiore distress nelle persone con diabete, influenzando negativamente anche la gestione e l’approccio generale verso la patologia.
“Usare termini quali buono o cattivo, fallimento terapeutico, scarso o precario controllo può rafforzare nel paziente il vissuto di sentirsi incapace e fallimentare, incidendo negativamente sulla percezione di self-efficacy. È nota a questo proposito la relazione tra self-efficacy e outcome di salute associate al diabete”, sottolineano gli autori dello studio. “Da un punto di vista clinico, il linguaggio è pertanto un’importante componente in quanto un paziente che vive il servizio di diabetologia come luogo di giudizio o critica tenderà a farsi seguire in modo discontinuo. Al contrario, prediligere messaggi verbali che esprimono collaborazione e incoraggiamento può favorire un decorso migliore della malattia”.
Come sottolineato nell’introduzione, scopo del Position Statement è migliorare la conoscenza sul linguaggio più appropriato da utilizzare in diabetologia partendo dalle indicazioni presenti in documenti internazionali sul linguaggio nel diabete, articoli scientifici, esperienza diretta dei professionisti sanitari e focus group costituiti da persone con diabete. In questo senso gli autori esplicitano alcuni suggerimenti legati all’utilizzo del linguaggio in diabetologia e supportati da evidenze scientifiche, come usare un linguaggio non giudicante e incentrato sul comportamento e non sulla persona, usare un linguaggio in grado di favorire una buona alleanza terapeutica tra diabetologo e paziente e usare un linguaggio rispettoso e inclusivo che tenga conto delle risorse del paziente.
Questo documento italiano del 2022 è un importante punto di partenza per un utilizzo del linguaggio più consapevole e per una diabetologia più attenta, dove le parole che si scelgono posso influenzare fortemente la percezione che i pazienti hanno di sé e di una condizione cronica come il diabete. Come evidenziato dagli autori, “una graduale modifica delle parole e delle frasi che utilizziamo ogni giorno può sollecitare un cambiamento del modo in cui le persone pensano, sentono e agiscono rispetto alla loro condizione con una inevitabile ricaduta positiva su tutti gli outcome clinici”.
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